Quando il refitting rispetta la storia della nautica…
Sangermani. A volte basta il nome per alimentare ricordi ed emozioni. Per gli appassionati di nautica, questo nome è senza dubbio quello del cantiere ligure, capace di disegnare alcuni dei modelli che hanno fatto la storia della nautica, non solo italiana, sempre caratterizzati da linee in grado di coniugare funzionalità ed eleganza.
Ne è un perfetto esempio Scilla (ex Duchessa), la pilotina di 10,30 metri che il cantiere Sangermani ha costruito nel 1966 e che, dopo quindici anni trascorsi su un invaso, è tornata a nuova vita grazie al refitting seguito dall’architetto Tommaso Spadolini su richiesta del nuovo armatore, l’appassionato imprenditore Cesare D’Amico. Un rapporto, quello tra i due, nato oltre trent’anni fa e che ha dato vita alla realizzazione di quattro yacht da 19 a 48 metri e al refitting, lo scorso anno, di un Magnum 38 del 1978.Con questo input in mente, quando Scilla è arrivata presso il Cantiere Azzurra di Gaeta, Tommaso Spadolini e Ferdinando D’Urgolo, titolare del cantiere laziale dove si sarebbero svolti i lavori durati un anno, hanno portato a termine un vero e proprio censimento per catalogare ciò che era assolutamente intoccabile a bordo, che cosa poteva essere riparato e cosa sarebbero stati costretti a sostituire.
Il rispetto degli elementi originali è reso evidente poi osservando la consolle di guida, dove, a parte la manetta del gas, tutta la strumentazione è quella di sessant’anni fa. Il filtravetro, ovvero l’oblò presente nella sezione anteriore della finestratura in plexiglass, è stato smontato, ripulito in ogni suo elemento e rimontato. Il tutto è stato recuperato studiandolo fin nei minimi dettagli, come dimostrano i tientibene, i candelieri e persino i ganci per fissare il mezzo marinaio. A poppa si è scelto di aggiungere una plancetta, non presente nel progetto iniziale pensato appositamente per la pesca, dotata di una pratica scaletta in acciaio per la risalita.
Emanuele Donald Zenoni
emanuelezenoni@gmail.com
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