Giovanni Tomasini, designer e direttore creativo di Studio7B, presenta "Caule", l’ultimo progetto del designer Alberto Ghirardello
È definito “caule” il fusto erbaceo che collega le radici di una pianta alle ramificazioni fogliose e Caule è anche il nome che il designer Alberto Ghirardello ha scelto per il suo ultimo progetto.
Un piccolo oggetto estremamente minimale ed essenziale: un supporto plastico colorato e un sottile cilindro di vetro borosilicato. La sua semplicità mi ricorda l’iconico Globo di Magis, un complemento versatile nel quale il maestro Enzo Mari seppe infondere una smisurata dose di personalità.
Caule è tuttavia anche un oggetto fortemente dipendente dal suo contenuto, parte integrante della vision di progetto come ci racconta Ghirardello: “La filosofia alla base è la volontà di scomporre e smaterializzare il classico e noioso bouquet in vaso, posto a centrotavola, frammentandolo e proiettandolo a parete in un’esplosione di fiori singoli”.
Piante e fiori hanno il potere di renderci felici, grazie ai colori e all’inebriante profumo; basti pensare che fu proprio una fiala con fiore l’elemento che Volkswagen pose in bella mostra sul cruscotto, per il rilancio nel 1999 della sua famosa New Beetle.
Buona parte del lavoro di un designer nasce dall’osservazione del quotidiano: analizzare i comportamenti e trovare soluzioni pratiche ed esteticamente gradevoli.
Il binomio forma-funzione è però ormai scontato. Quello che fa Alberto Ghirardello nel suo progetto Caule è perciò dare altrettanta considerazione ad un terzo parametro, l’emozione.
Ecco così che un oggetto di per sé istanza passiva, come una provetta di vetro, mero manufatto tecnico, viene elevato a vero e proprio elemento d’arredo, capace di cambiare l’aspetto di una superficie verticale, indoor o outdoor.
L’oggetto d’intervento sono proprio i muri, una zona della casa, che raramente ospita della vita vegetale decorativa.
Caule può essere utilizzato singolarmente, ma convive benissimo anche con fotografie, specchi, quadri e orologi. Il meglio di sé lo dà quando, utilizzato in serie, genera composizioni verdi e fiorite, ironiche, in grado di infondere un pizzico di poesia.
Da buon designer della nuova generazione “filomaker”, Alberto non propone la vendita diretta del prodotto finito, bensì l’acquisto ad un prezzo accessibile del file stampabile in 3D, per renderlo il più democratico e versatile possibile.
L’acquirente cioè lo creerà da sé e sarà libero di decidere il colore, la qualità di stampa, la finitura desiderata e anche la quantità, realizzandolo comodamente con la propria stampante o in un Fab Lab oppure tramite uno dei tanti services online.
Alberto Ghirardello è un product designer vicentino, naturalizzato milanese. Proprio a Milano nel 2013 fonda lo studio di progettazione, dopo la laurea in Disegno Industriale allo I.U.A.V. di Venezia e la specialistica al Politecnico.
Un giovane creativo che vanta collaborazioni di rilievo in ambito nazionale e internazionale e la presenza in diversi eventi di prestigio.
Giovanni Tomasini - Studio 7B
Interior design, industrial design, web e consulenza in marketing & commerciale. - FabLab Brescia, via Pavoni, 7/B Brescia
Seguici su