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IMPERMEABILIZZAZIONE DELLE COPERTURE PIANE

08/11/2023

Perché è importante attuarla anche in termini di efficienza energetica

L’impermeabilizzazione è un tema che generalmente non viene correlato all’efficienza energetica, ma in realtà esistono condizioni per le quali le ripercussioni possono essere pesanti sui consumi di un edificio.

Le principali sono due: la mancata tenuta all’acqua e l’irraggiamento. In tema di tenuta all’acqua, potrebbe sembrare banale ma i vari strati che proteggono l’edificio e chi ci abita possono non mettere in evidenza delle infiltrazioni. Ad esempio, quando l’isolante è posato tra la barriera a vapore, che è impermeabile all’acqua, e la guaina impermeabilizzante e quest’ultima subisce un guasto l’isolante si impregna d’acqua e perde le sue doti di isolamento termico. Le cause che possono determinare un guasto all’impermeabilizzazione possono essere diverse. Le più frequenti sono dovute ad eventi atmosferici come vento, grandine, scarsa qualità, mancanza di manutenzione, errori di posa e/o progettazione. Queste condizioni si verificano soprattutto nelle coperture cosiddette “piane”.

Come evitare questi inconvenienti? Partiamo dalla progettazione che deve rispettare le norme UNI vigenti scegliendo materiali adeguati alle prestazioni richieste e alla tipologia di copertura; la posa deve essere eseguita da personale preparato ed esperto che deve seguire scrupolosamente le istruzioni del progetto esecutivo e quelle del produttore del materiale; la manutenzione deve essere programmata a seguito di verifiche eseguite con cadenza costante nel tempo. Fondamentale nella buona riuscita della impermeabilizzazione di una copertura o di un terrazzo è la scelta di un sistema impermeabilizzante che garantisca la compatibilità tra i vari componenti e che sia coerente con il progetto esecutivo. Secondo aspetto sul quale un sistema impermeabilizzante influisce sulle prestazioni energetiche è la capacità di proteggere le strutture dall’irraggiamento.

Infatti, durante l’estate, le temperature che si raggiungono in copertura sono molto elevate e dipendono dal materiale esposto. Per dare un ordine di grandezza, a parità di temperatura esterna in una giornata estiva si possono raggiungere gli 80 °C per una membrana bituminosa nera e i 55 °C per una membrana bituminosa autoprotetta con lamina di alluminio e la temperatura superficiale dipende dalla “riflettività solare”. Questo è un tema di estrema attualità perché temperature così elevate per superfici importanti quali possono essere quelle delle coperture dei tetti possono determinare delle isole di calore che ovviamente contribuiscono all’aumento della temperatura dell’edificio e quindi alla necessità di aumentare l’utilizzo degli impianti di raffrescamento.

Come ovviare a questo inconveniente? Considerato che i valori di riflettività solare vanno da 0 a 1, più alto è il valore minore sarà la temperatura della copertura. Come affrontare questo problema? Relativamente semplice da risolvere la situazione se si deve fare una copertura nuova o rifarla: basterà scegliere una membrana con una alta “riflettività solare”. Ma su coperture esistenti si può intervenire? C’è una soluzione anche per questo caso. Si può intervenire con delle vernici ad alta riflettività e emissività. Quali sono i vantaggi? Una minore temperatura degli ambienti interni all’edificio ed anche all’esterno, una maggiore resa degli impianti fotovoltaici dovuta alla superiore luminosità ed alla minore temperatura della copertura. Utile dire che l’abbassamento della temperatura delle coperture contribuisce anche alla riduzione della temperatura di interi quartieri e ciò influirà positivamente sul contenimento della temperatura della Terra.

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Andrea Pietro Capuzzi - Ingegnere

Consulente Casa Clima - info@studiocapuzzi.it - studiocapuzzi.it

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