Giovanni Tomasini, designer e direttore creativo di Studio7B, presenta il progetto di Chiara Merli.
Design e Arte, c’è differenza? Il complesso dibattito si trascina da decenni ed è tutt’oggi ancora aperto; tanti designer si considerano artisti, ma sono pochi gli artisti che si considerano anche designer.
La diversità principale sta probabilmente nello scopo: il design ha sempre una funzione, risponde a un’esigenza nel modo più comprensibile e idoneo; l’arte di contro non è necessariamente determinata da una precisa utilità e veicola al pubblico i messaggi dell’artista, talvolta delineati da uno stile ricorrente.
Oggi come non mai però, abbiamo una vicinanza di linguaggio fra le due discipline, tanto da risultare spesso due facce della stessa medaglia.
Questo perché il designer contemporaneo lavora frequentemente su auto produzioni e pezzi unici nei quali esprime la sua individualità in modo molto personale e liberamente interpretabile.
L’oggetto di cui parliamo in questo numero è una lampada che sarebbe senz’altro piaciuta al designer-artista Ingo Maurer, l’impareggiabile e indimenticabile “poeta della luce”, magari affiancata alla sua celebre Lucellino
Autrice dell’opera è Chiara Merli, classe 2000, una giovanissima studentessa alla facoltà di Design presso la LABA di Brescia, cresciuta con la passione per l’arte e il disegno.
“Primo Volo” è il nome di questa lampada da parete, semplicissima ma carica di suggestione. L’oggetto si fa notare fin da subito: viene esposto nell’area dei giovani designer durante l’ultima edizione della fiera DentroCasa Expo.
Inoltre una sua immagine vince invece il concorso fotografico bandito per il calendario 2022 della multinazionale Camozzi Group, distribuito in 50 paesi nel mondo.
Il classico aeroplanino di carta, che tutti noi da piccoli abbiamo costruito, è stato lo spunto d’ispirazione. Chiara ha visto in questo gioco semplice, identificabile in un oggetto comune, il pretesto ideale per realizzare un corpo illuminante destinato alla camera di un bambino, ma senz’altro adatto anche ad un pubblico più adulto.
Il nome “Primo Volo”, non a caso, rimanda al lancio di questo pezzo di carta che, sapientemente ripiegato, sfida le leggi della fisica.
“L’idea è nata quasi per caso – racconta Chiara Merli – seguendo sul web un corso dell’Università di Harvard che insegnava a costruire degli aeroplanini di carta aerodinamici.”.
La struttura principale è realizzata interamente con fogli di giornale, in questo caso il “The New York Times”.
L’elettricità è trasmessa tramite una coppia di sottili bacchette in acciaio, che tengono in sospensione il corpo dell’aeroplano e alimentano due strip led celati all’interno delle sottilissime ali.
Due fasce di brillante luce fredda, che richiamano alla mente le luci degli aerei in volo, la pista d’atterraggio e le luci guida in cabina ricreando la sensazione di partire per un vero viaggio.
La sottile base di supporto contiene l’alimentatore e un pacco batterie, garantendo l’utilizzo anche come luce d’emergenza o di cortesia.
Ig: @designproduction21
designproduction21@gmail.com
Giovanni Tomasini - Studio 7B
Interior design, industrial design, web e consulenza in marketing & commerciale. - FabLab Brescia, via Pavoni, 7/B Brescia
Seguici su