Competenza, lungimiranza e capacità organizzative: la scenografia di una storia che punta al lieto fine.
Il successo di un progetto dipende dalla capacità dell’architetto di possedere uno specifico approccio metodico, perché progettare una casa è come dirigere un film.
L’architetto può imbattersi in tanti scenari, (sfondi, ambienti, attori, dialoghi ed espressioni) che necessitano di un continuo adattamento e di una costante organizzazione per raccontare una storia avvincente e non banale.
L’approccio deve essere in linea con le esigenze del cliente e con i punti di forza del proprio team di lavoro. Progettare e realizzare la propria casa può sembrare semplice e intuitivo, ma l’idea può trarre in inganno.
Spesso succede di essere contattati da clienti che prima hanno voluto provare a fare da sé e che, alla fine, si sono resi conto della difficoltà di raggiungere gli obiettivi prefissati.
Provare non è sbagliato, anzi può chiarire le idee, ma in architettura le prove possono costare molto care. Il potenziale cliente può sempre eccepire che in fondo è casa sua, che solo lei/lui conosce le proprie esigenze e i propri gusti. Tutto vero, però non è così facile.
Quando stiamo male ci rivolgiamo ad un medico sapendo che solo la sua conoscenza ed esperienza potranno risolvere il nostro problema di salute. Eppure si tratta del nostro corpo e nessuno lo conosce meglio di noi.
Per progettare sono indispensabili capacità, conoscenza, tecnica, esperienza e un gruppo di lavoro affiatato ed efficace. Un compito che non può svolgere chiunque.
Ogni progetto può essere concepito come un “triangolo” equilibrato tra tempo, denaro e obiettivi le cui variazioni modulano la qualità del risultato.
Poiché non si può modificare uno di questi fattori senza influenzare almeno uno degli altri due, il compito dell’architetto consiste nel garantire l’integrità del triangolo.
È quindi essenziale gestire al meglio il tempo, in quanto si ha a che fare con una serie di attività che spesso richiedono risposte rapide. Sono necessarie inoltre una buona comunicazione, per tenere informate le parti coinvolte sulla progressione del progetto e sull’eventuale necessità di cambiamenti, e un’ottima capacità di ascolto e interpretazione della psicologia del cliente, per poter tradurre il tutto in un progetto e saper comunicare con la corretta tecnica e terminologia.
Fondamentali anche la capacità di anticipare le possibili situazioni di stallo del progetto e, da ultimo, ma non per importanza, di controllare il budget.
L’architetto deve essere flessibile e pragmatico per prendere decisioni precise quando è necessario, aspetti questi che assumono ancor più rilievo con l’alto carico di lavoro e stress.
Il tutto adottando una visione unitaria e sempre funzionale a raccontare una storia avvincente con tanto di happy end: consegnare al cliente un progetto curato nel minimo dettaglio dalla prima all’ultima fase.
Arch. Giovanni Lombardi
Architettura e Interior Design
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