Il Messner Mountain Museum
Primo alpinista al mondo ad aver scalato tutti gli 8000 metri, Messner è anche creatore di musei. Ad oggi sei sono le strutture museali che compongono il progetto di divulgazione dell’esperienza alpina convogliate nel Messner Mountain Museum.
Nel circuito museale viene indagato il rapporto tra la natura umana e la montagna, ispirato a quella tipologia di stile alpino “libero” in contrapposizione a quello “artificiale” che ha contraddistinto lo stile Messner.
Vi vogliamo accompagnare oggi in quella che è la sesta ed ultima struttura ad essere stata inaugurata nel circuito sulla vetta del Plan de Corones tra Val Badia, Valdaora e Val Pusteria, a 2.275 metri di altitudine sul livello del mare. Patrimonio mondiale naturale UNESCO delle Dolomiti, Plan de Corones rappresenta un punto di confluenza tra i tre gruppi linguistici: tedesco, italiano e ladino.
Dal 2013 al 2015, lo studio guidato dall’archistar irachena naturalizzata britannica Zaha Hadid, ha dato vita ad un gioiello architettonico che non può non essere visitato a prescindere dalla stagione.
La struttura, che è una sorta di ipogeo, poiché per larga parte sviluppata sottoterra, è perfettamente integrata nella montagna, proprio a voler significare che della montagna fa parte come un narratore silenzioso e sempre esistito. Nessun guizzo colorato, ma solo pannelli di calcestruzzo fibrorinforzato per l’interno e per l’esterno.
Plan de Corones non è però solo ascesi, spiritualità e sudore sportivo.
All’interno dell’edificio storico che un tempo ospitava l’ex stazione a monte della funivia di Plan de Corones, sapientemente rivisitato in chiave minimal e contemporanea a firma dell’architetto Gerhard Mahlknecht, è possibile visitare i 1800 mq distribuiti su 4 piani del museo Lumen, interamente dedicato alla fotografia di montagna.
In questa che vuole essere non un polo museale, ma una casa della montagna, non poteva mancare una living room, che ospita come in una dimora domestica in cima alla Dolomiti, un ristorante segnalato dalla guida Michelin dal nome evocativo: Alpinn.
di Mikla Saggese
L’articolo continua su DENTROCASA in edicola e online.
Seguici su