Alla Milano Design Week Maria Vittoria Paggini invita a scoprire con naturalezza e curiosità la giocosa irriverenza del progetto “L’interior si sveste”.
Viaggiatrice, nomade, visionaria. Ma anche irriverente, divertente, amante delle emozioni, dei colori, del design, della casa e di tutto ciò che rappresenta un proprio percorso libero e interiore.
Maria Vittoria Paggini è questo e tanto altro. Da qui il suo inedito viaggio tra cromatismi vibranti e decori inconsueti per vivere l’essenza di noi stessi…
A Milano, in occasione della Design Week, la designer toscana presenta nel suo appartamento, un po’ casa e un po’ galleria, “Casa Ornella” situato e visitabile in zona Navigli, la sua nuova installazione: un incontro intimo e inconsueto con immagini e scenari artistici ed erotici, in cui incontrarsi, conversare, raccontarsi e vivere con naturalezza.
All’inizio un incontro fatale: e poi?
Come avviene ed è avvenuto per altri miei progetti, anche questo ha seguito un flusso interiore che, coinvolgendo poi anche altri artisti, ha portato alla decorazione di Casa Ornella e a inventare appunto lo stile porno-chic.
Da un’idea intima una situazione reale e concreta: quanto questa vuole essere provocatoria o quanto invece naturale?
Considerato che in realtà oggi il nudo e il sesso non costituiscono più un vero e proprio tabù e quindi possono essere intesi anche in modo più naturale, ciò che qui è provocatorio è più che altro il titolo dell’installazione e l’idea di aver pensato di decorare un’intera casa con un tema apparentemente così scabroso.
Visitando la casa quali sono quindi gli elementi predominanti?
Pur avendo inserito ed esasperato figure e tematiche, queste alla fine, per varietà e dimensioni, non sono il vero oggetto di attenzione. Il nudo, così esposto, non si percepisce più. Spiccano invece un innovativo stile chic e la bellezza dell’arte, grazie soprattutto all’intervento di tanti artisti. Per loro, tra cui Damiano Groppi, Michele Chiocciolini, Tatiana Brodatch, Sebastien Notre, la casa è diventata il contenitore di una sincera nudità interiore, non certamente fisica.
Nudità che senza imbarazzo è diventata espressione artistica declinata in ogni sorta di decorazioni, nella carta da parati, nei tessuti, nei murales, come pure nei decori dei pavimenti, ma anche in oggetti e arredi.
Infine, due parole sul colore: in Casa Ornella tutto è colore. Perché?
Perché per me il colore è imprescindibile e in questa installazione ho davvero tanto tanto esagerato. D’altronde la casa è lo specchio di chi la abita. Qui l’ecclettismo cromatico e le decorazioni – siano esse orientali, a righe, o disegni sul pavimento – riflettono tutta me stessa. Il colore è la mia firma. La casa è come siamo fatti.
Un invito ad abbandonare pudori e reticenze appena si varca la porta della casa galleria, nel suggestivo incontro di mondi differenti abilmente orchestrati in una perfetta mise en scene.
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