A confronto con la giovane artista Elisa Martinelli che realizza opere in sintonia col singolo ambiente.
Un po’ di arte e un po’ di design, un connubio per certi versi inedito per dare vita a realizzazioni del tutto uniche.
Elisa Martinelli, giovane artista originaria di Ospitaletto (Bs), ama mescolare gli elementi, sperimentare, azzardare, scoprire e infine stupire. Dopo essersi laureata in Design d’interni ha lavorato per anni in una boutique d’alta moda nel centro di Brescia, mantenendo la pittura come hobby del tempo libero.
Poi qualcosa è successo: “Ho sentito sempre più il bisogno di dare voce a questa mia grande passione, creando qualcosa di speciale con le mie mani, come faceva mio nonno.
Quello per l’arte è un amore istintivo, che nutro sin da piccola, influenzata dallo zio pittore e scultore. Questa forza interiore mi ha così spinto ad aprire la mia attività, Amarte di Elisa Martinelli, con sede a Castegnato.
La scelta è stata quella di buttarmi su materiali insoliti per il mondo dell’arte, come cemento, sughero, stucco e rete metallica: da qui la nascita di opere che definirei di arte astratta contemporanea, sempre in costante dialogo con il mondo del design.
Ognuna nasce dalla necessità di creare con le mie mani, non soltanto dipingere, ma anche intagliare, scavare, in modo che il materiale faccia vivere ogni volta un’emozione diversa”.
Ogni tua creazione Elisa, nasce inoltre nel segno della personalizzazione… “Esattamente. L’opera rimane un unicum perché è concepita a misura del cliente. Come primo step, infatti, eseguo un sopralluogo nello spazio che accoglierà la mia creazione e cerco di entrare in sintonia con la dimensione, il mood e i colori.
La mia proposta rimane libera, ma desidero che si trovi un’intesa con il modo di vivere di chi la accoglierà nel suo ambiente”.
Elisa, perché non attribuisci mai un titolo alle tue creazioni? “Perché credo che ognuno possa vederci ciò che vuole e vivere la propria esperienza emozionale stabilendo anche un contatto unico con la materia.
Mi piace pensare che ogni soggetto possa recepire un messaggio diverso. Nemmeno io inizialmente so bene dove mi porterà la singola opera, ma l’approdo è sempre astratto e materico. C’è inoltre un concetto che si ripete spesso: quello di realizzare un’opera per così dire “rotta” con il pezzo mancante da ritrovare in un altro punto della stanza.
È una variante che mi viene in mente in fase di progettazione e naturalmente quando lo spazio a disposizione lo consente. In altre circostanze l’opera diventa proprio struttura architettonica all’interno della casa, come nel caso delle grandi porte materiche, realizzate con gli stessi materiali”.
Ti occupi di studio d’ambiente anche per creare veri e propri elementi d’arredo…
“Sì, realizzo anche arredi e complementi mettendo così a frutto i miei studi di Design d’interni coniugandoli con la mia passione. Sono convinta che un’opera d’arte possa trasformare fortemente uno spazio, caratterizzandolo e valorizzandolo”.
Elisa Martinelli IG: @amarte_elisamartinelli
Stefania Vitale
Caporedattrice
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