Jiri Krejcirik
Repubblica Ceca
Nato nel 1989
Con sede a Praga
La sua attività abbraccia un’ampia gamma di discipline e metodi; trascende le barriere tra arte e design, dal design del prodotto attraverso mobili, illuminazione e vetro, nonché interior design e progettazione dello spazio. Sia che si tratti di un progetto per un cliente o di sviluppare i propri progetti od oggetti da galleria, applica sempre la stessa meticolosa attenzione al contesto, al processo e ai dettagli. Di conseguenza, il suo intero portfolio è caratterizzato da un linguaggio visivo coerente, che intreccia il lato storico e culturale attraverso uno sguardo contemporaneo, con un tocco inaspettato. Abbracciando una tradizione artigianale, ogni prodotto è realizzato a mano e localmente in Repubblica Ceca, prodotto in serie limitata ed esposto solo in gallerie e showroom di design, selezionati meticolosamente in Europa.
- A che età hai iniziato a essere un designer/artigiano/artista? Ho iniziato ad appassionarmi al disegno fin da molto piccolo. Disegnavo durante la maggior parte del mio tempo libero. Quindi, era chiaro che avrei dovuto studiare al liceo artistico. Tuttavia, poiché nessuno della mia famiglia è un artista, sono stato spinto a scegliere una disciplina più pratica delle belle arti. Quindi, alla scuola superiore, ho iniziato a studiare design di mobili e produzione di mobili. Dopo quei quattro anni, iniziavo a essere stanco di lavorare solo con un materiale, cioè il legno, così per i miei studi universitari, mi sono iscritto a un corso di laurea magistrale in product design. Durante gli studi, ero ancora molto appassionato di belle arti. Tuttavia, all’epoca, non riuscivo a trovare un modo per collegare le belle arti con il design. Mi piace viaggiare, scoprire nuove culture e prospettive. Inoltre, il periodo di studio e stage presso L’Accademia Reale Danese di Belle Arti di Copenaghen, dove ho trascorso sei mesi nel 2013-2014, mi ha fortemente influenzato.
- Come inizi una delle tue opere? Di solito, la mia ispirazione viene da oggetti e situazioni quotidiane che mi circondano. Sono un grande appassionato di architettura e di beni culturali in generale. Osservo i dettagli e gli elementi in cui mi imbatto. Queste osservazioni si trasformano in impressioni e impulsi, a cui successivamente do forma nei miei progetti.
- Ti aiuta qualcuno a creare le tue opere o fai tutto da solo? Porto avanti l’intero processo creativo da solo. Tuttavia, collaboro con i migliori artigiani di diverse località della Repubblica Ceca, che danno forma alle mie idee, usando vari materiali come legno, metallo, pietra, vetro e altro. Ogni prodotto è realizzato a mano con cura e localmente in Repubblica Ceca, spesso in serie limitata.
- Come scegli il nome delle tue opere? Dato che la maggior parte dei miei progetti si basa su un concept forte, il processo di denominazione del pezzo si evolve organicamente, insieme all’opera stessa.
- Nei tuoi progetti, con cosa dialoga il tuo design? Pittura, scultura, grafica, arti digitali…? Nel giusto contesto, i miei oggetti di design aspirano a creare un dialogo con qualsiasi altro mezzo. Sto cercando di creare oggetti che abbiano autenticità, l’autenticità dell’espressione di sé. Sono un grande appassionato di storia dell’arte e di architettura. Il mio lavoro è caratterizzato da un linguaggio visivo coerente, che intreccia il lato storico e culturale attraverso uno sguardo contemporaneo. Spesso i miei mobili, lampade od oggetti in vetro fanno liberamente riferimento o si ispirano a un certo periodo oppure a una personalità del passato.
- Come posizioneresti le tue opere in una casa/ufficio/hotel? Mi piace davvero collaborare con gli architetti, discutere il miglior allestimento possibile per i loro progetti, nonché creare pezzi su misura per i loro progetti: quindi la migliore soluzione possibile.
- Hai qualche tua opera a casa? Sì, in realtà il mio appartamento è pieno di miei mobili, lampade e oggetti in vetro.
- Se avessi la possibilità di collocare un tuo pezzo in una casa/luogo pubblico o privato, quale sarebbe? Mi piacerebbe vedere i miei pezzi in una qualsiasi delle realizzazioni di Carlo Scarpa.
- Qual è la casa più bella che tu abbia mai visto? La casa del designer danese Finn Juhl a Ordrup, vicino a Copenaghen.
- Un’opera di un altro designer che avresti voluto fare? La Chieftain Chair, creata da Finn Juhl nel 1949.
- Un designer che vorresti fosse l’ideatore di un tuo pezzo? Jože Plečnik.
- Se non fossi un designer, cosa faresti? Mi piacerebbe fare il regista.
- Quale designer (anche del passato) vorresti conoscere? Mi sarebbe piaciuto incontrare Ettore Sottsass. Aveva una mente così colorata e creativa.
- Un aneddoto con Rossana che non dimenticherai mai? Il primissimo momento in cui ci siamo incontrati, a Praga nel 2019. All’epoca, ero uno dei designer selezionati, ero tra quelli che avevano avuto la possibilità di esporre negli splendidi spazi del Lapidario del Museo Nazionale di Praga. Subito dopo l’anteprima dei collezionisti, Rossana è venuta da me, si è presentata e ha indicato i miei tavolini scultorei. Disse che erano meravigliosi e mi invitò a esporli alla Milano Design Week, nella sua galleria. Ovviamente ho detto di sì, e lei ha risposto solo “Ok, affare fatto”. Pochi mesi dopo, ho spedito i miei tavoli a Milano; è successo tutto così velocemente…
- La tua città preferita? Parigi.
- Un viaggio che vorresti fare? Non sono mai stato in Giappone; vorrei scoprire quella parte del mondo.
- Un viaggio che non faresti mai? Non sono sicuro che esista qualcosa di simile… Sono molto curioso di scoprire tutti i possibili angoli del mondo.
- Una domanda che nessuno ti ha mai fatto, ma che vorresti qualcuno ti facesse? Qual è stata la discussione più interessante che tu abbia mai avuto con i tuoi genitori?
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