“Dentrocasa, la lettera di ringraziamento da Buckingham Palace col sigillo del re. Un premio al coraggio di osare sempre” a cura di Gian Paolo Laffranchi
Ognuno riceve le lettere che si merita. Vale nella vita come per giornali e riviste. Rita Baiguera con Gianpaolo Natali – rispettivamente codirettore e direttore di Dentrocasa – ha ricevuto una missiva preziosa da Buckingham Palace: una lettera di ringraziamento ufficiale firmata da Re Carlo per la copertina dedicata all’indimenticabile figura di Queen Elizabeth II. Come bussare con garbo, omaggiando, e ricevere in cambio gratitudine, con eleganza.
Dentrocasa, rivista bresciana che dal 1999 si occupa di arredamento, design, arte e cultura, ha onorato «la sovrana che ha attraversato e segnato un’epoca» e, così facendo, ha superato ancora una volta i confini nazionali: sono ormai oltre 90 i Paesi esteri nei quali è scaricata, con più di 1.400.000 lettori annui (in Italia è distribuita nelle edicole di 97 città). «Sono l’ambiziosa del gruppo – sorride Rita -. Due anni fa l’editore della rivista Giampaolo Natali mi ha affidato una mission per la quale gli sarò sempre grata, dandomi carta bianca per un restyling che ha avuto mire espansionistiche elevate».
- Tanto da andare alla conquista della Casa Reale? Perché no? Queen Elizabeth II è un’icona di fashion, design e buone maniere. Un omaggio era doveroso, purché non fosse scontato.
- Sul piano estetico avete osato. Copertina nera, il solo profilo della regina in lamina oro rosa, rivolto verso sinistra: guarda all’indietro e non avanti, non è completamente centrato per dare un’idea d’imperfezione rispetto all’immagine alla quale siamo stati abituati. Sì, una scelta non usuale, coraggiosa. Frutto di una dura lotta con tutta la redazione. «Hai osato troppo», mi rimproveravano. Ma Natali ha creduto in me ed è stata un successo: abbiamo dato vita alle copertine da collezione di Dentrocasa. Il pubblico mostra di apprezzare tantissimo. «Sai cosa ti dico: ne spedisco due
copie a Buckingham Palace e vediamo», ho detto: è scattata la risata, «Adesso tu da Brescia credi di arrivare a Re Carlo!» Dopo un mesetto, ecco la busta sotto la porta lasciata dal postino. Butto l’occhio e vedo un timbro molto
riconoscibile. «Cari mr. Natali e mrs. Baiguera, il re vi ringrazia per il regalo ricevuto e per esservi presi la briga di spedire due copie che conserverà ». Salutando calorosamente. - Ha tenuto quella busta? Certo. E mi sono molto commossa. Ne ho ricavato una lezione: osare, non fermarsi davanti al «Non puoi». Io ho sempre fame e penso che tutto si possa migliorare.
- Fame di successo? Direi più fame di obiettivi. Come dice Armani, per quelli come noi non esistono soddisfazioni. Completata un’opera stiamo pensando alla prossima. Ho portato un prodotto lombardo che aveva appeal nel Nord Italia a livello nazionale e internazionale: siamo richiesti dal Canada, dall’America, dagli studi privati. Ho un 10 per cento di lettori in Australia e con me crescono le aziende bresciane. Dentrocasa ha avviato collaborazioni a Milano con studi e gallerie, con Lucio Micheletti e Rossana Orlandi. Proprio con lei siamo approdati a Doha, in Qatar, per l’anteprima
di un suo progetto esclusivo, uscito con un redazionale in lingua araba. Quando vedo Dentrocasa nell’edicola in via Montenapoleone accanto ad altre riviste più longeve mi emoziono!
L’anno prossimo la rivista compirà 25 anni. E le emozioni, le passioni sono l’energia che ho voluto trasmettere in questi anni a Dentrocasa. Ho trasferito un po’ della mia anima in questa rivista. Il riscontro è positivissimo, frutto di un grande gioco di squadra. Seleziono contenuti cercando strade diverse. Quando è morto Botero, di sabato, già il lunedì ho chiamato il Comune di Pietrasanta e proposto di dedicargli in collaborazione con loro uno speciale tributo sul numero di ottobre. Essendo noi una struttura agile sono riuscita ad inserirlo, con intervista a sindaco e vice sindaco. Credo faremo un altro numero da collezione. Un altro piccolo goal, inteso come traguardo. - Da dove è partita la sua progressione? Il mio percorso è stato ampio: studi linguistici, dopo la laurea ho lavorato nel commerciale estero di aziende. Poi la moda. Dentrocasa è il completamento delle mie esperienze. Sono approdata come direzione commerciale, dopo un anno sono diventata codirettore dedicandomi al restyling. Volevo che il prodotto fosse perfetto e avesse un potenziale alto.
- E’ appena finita la Fashion Week con Blanco al fianco di Dolce & Gabbana: cosa pensa di quest’operazione? Sono vecchia scuola, ricordo quando Vogue dettava la linea, amavo Franca Sozzani. Ultimamente noto che si punta più a far parlare che alla ricerca del bello. L’idea di associare il personaggio alla moda non è nelle mie corde. La moda torni a dettare canoni di bellezza: meno scena, meno cose di cattivo gusto poco indossabili. Ero fan di
Alessandro Michele per Gucci, ma ho tifato per Sabato De Sarno. - Se le dico casa cosa pensa? Protezione.
- Moda? Appartenenza.
- Quando non lavora? Faccio consulenza estetica. Curo la pelle a 360 gradi. Siamo ambassador Biologique Recherche, abbiamo portato un marchio francese molto interessante da Parigi a un palazzo storico in via Gramsci, aprendo 5 mesi fa.
- Superata la soglia della Casa Reale inglese, quale porta vuoi varcare ora? Vorrei portare Dentrocasa nell’olimpo riviste. Posso farcela solo grazie al team: ci metto testa e idee, ma da sola non potrei fare nulla.
Intervista pubblicata nella rubrica “L’incontro della domenica” del quotidiano Bresciaoggi, domenica 02/10/2023. A cura di Gian Paolo Laffranchi.
Seguici su