Recuperando vecchie tecniche artigianali, l’artista Filippo Salerni instaura un innovativo dialogo con l’attualità.
Filippo Salerni nasce a Milano il 26 Aprile 1985 e si diploma nel 2003 al Liceo Artistico “Brera” di Milano nella storica sede di Via Santa Marta.
Successivamente si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove frequenta il corso di Scultura dell’anno accademico 2003-2004. Nel 2003 fonda insieme ad Andrea “Ravo” Mattoni e Fabio Roncato “THE BAG – ART FACTORY”, laboratorio artistico autogestito, sede di eventi culturali, mostre e punto di riferimenti per molti giovani artisti internazionali.
Nel 2005 si trasferisce a Carrara dove frequenta l’Accademia di Belle Arti e contribuisce alla fondazione del Laboratorio di Scultura Ponte di Ferro, tutt’oggi realtà affermata nel campo della scultura carrarese.
Dal 2008 al 2015 si dedica principalmente alla realizzazione di scenografie e installazioni artistiche per il mondo della moda a Milano e Parigi.
Nella Primavera del 2013 realizza la sua prima mostra personale di sculture (“O Heavy Lightness” – Equilibrio Materico che Capovolge le Regole della Gravità) nello spazio di Stone Island, in Via Savona durante la Design Week.
Spinto dal desiderio di conoscere nuove tecniche di sperimentazione applicate ai metalli nella scultura, nel 2016 inizia una collaborazione con l’officina di restauro di prestigiose auto d’epoca Lopane a Milano.
Qui, per due anni, impara a 360 gradi le tecniche relative alla lavorazione della lamiera e il mestiere di battilastra, sempre meno diffuso al giorno d’oggi. Dal 2018 lavora nel suo attuale laboratorio situato nel cuore dei Navigli Milanesi (Alzaia Naviglio Grande 156), collaborando con designers nella realizzazione di prototipi metallici soprattutto in alluminio.
Dal 2020 si dedica a tempo pieno alla realizzazione di sculture personali, sperimentando e utilizzando una vasta gamma di tecniche unendo le più tradizionali come la lavorazione del marmo o la fusione a cera persa, ad una costante ricerca di innovazione creativa.
Nella creazione delle sue opere, Filippo Salerni ha dedicato una speciale cura nell’approfondire le metodologie di lavorazione dell’alluminio, giungendo ad applicare le tecniche complesse, e purtroppo ormai quasi in disuso, utilizzate dai grandi maestri battilastra italiani degli anni ’50 e ’60.
Per questo chi ammira l’estetica delle fuoriserie sportive italiane, nate soprattutto nei primi decenni post-bellici, potrà cogliere nelle opere “salerniane” alcune sottili affinità realizzative ed estetiche.
Inoltre Filippo Salerni, opponendosi alla predominante deriva pseudo-artistica rappresentata dalla formula: “non importa perché s’interessino alla tua Arte; purché lo facciano…”, offre un chiaro esempio d’opera sobria e raffinata, in aperta contro-tendenza. La pratica artigianale che egli mette in atto si estrinseca in un’estetica sottilmente influenzata dal “Futurismo” ed è applicata in forma spiccatamente intellettuale.
Procedendo in tal senso, egli è riuscito a trasformare profondamente ogni riferimento tratto dal passato, inglobandolo nel metallo e conferendogli un aspetto essenziale e moderno, recuperando raffinate tecniche tradizionali, ormai accessibili a pochi, come quella del “battilamiera”.
Rita Baiguera
Co-Direttore
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