L’artista norvegese comunica con le sue opere ricordi e suggestioni di un bambino.
Lene Kilde nasce a Rælingen, piccola cittadina nei pressi di Oslo, in Norvegia, nel 1981. Frequenta la Scuola d’Arte ad Asker e studia scultura alla Einar Granum School of Art a Oslo. Ha esposto i suoi lavori in mostre personali e collettive e fiere di settore in Europa, Svizzera, Stati Uniti, Dubai, Libano e Taiwan.
Tra le fiere si segnalano SCOPE Basel e SCOPE Miami. Le sue sculture fanno parte di collezioni private in tutto il mondo. Una sua grande installazione è stata acquistata dalla NRK, importante azienda pubblica norvegese responsabile della teleradiodiffusione in Norvegia. Vive e lavora in Norvegia.
• Mi piacerebbe far conoscere il tuo lavoro in tutta Italia e ringrazio PUNTOSULL’ARTE che mi ha coinvolto fisicamente ed emotivamente in questa esperienza. Ci vuoi parlare del tuo fantastico mondo in maniera che tutti ne possiamo fare parte?
“Le mie opere sono sculture figurative ispirate alle emozioni e alle personalità dei bambini. Credo che il loro linguaggio del corpo sia la forma più pura di comunicazione. L’intero processo di realizzazione di un’opera inizia da una mia idea. Molto spesso l’ispirazione proviene dai ricordi dell’infanzia, oppure dall’osservazione dei bambini che fanno parte della mia vita in questo momento. Cerco quindi di fermare ogni posa infantile scolpendo mani e piedi con il cemento e utilizzando la rete metallica per realizzare i frammenti dei vestiti”.
• Le tue sculture, apparentemente incomplete, lasciano modo a chi le osserva di dare un’identità propria, cercando nei ricordi del proprio vissuto, vedendo anche quello che non è rappresentato materialmente…
“I pezzi “incompleti” invitano lo spettatore a utilizzare la propria immaginazione per colmare le lacune visive e i contorni illusori e, spesso, per approfondire i propri ricordi di infanzia. Mi piace dire che ogni mia scultura è realizzata in “cemento, maglia metallica e aria”. Sebbene le mie opere mostrino solo alcune parti dei soggetti, le mani e i piedi riescono a ritrarre un forte senso del carattere dei personaggi: i bambini curiosi sono raffigurati in punta di piedi, i giovani più timidi sono ritratti con i piedi posizionati in modo goffo e le dita raggomitolate, mentre quelli più coraggiosi e avventurosi sono mostrati in posizioni sicure, con i pugni serrati, spesso sono affiancati da oggetti di scena”.
• Mi sono “innamorato” subito della tua arte. Quali sono le tue radici artistiche e professionali, quelle che ti hanno portato a creare questo mondo fantastico?
“Dopo aver frequentato la Scuola d’Arte e la Einar Granum School of Art a Oslo, ho conseguito un Master in Product Design (Design del Prodotto) all’Oslo and Akershus University College, che mi ha dato un grande vantaggio in termini di conoscenza dei materiali, consentendomi oggi di utilizzarne molti e diversi per la realizzazione delle mie sculture. Poi, l’applicazione e la fantasia fanno tutto il resto…”.
Gianbattista Bonazzoli
bonazzoli99@gmail.com - cell. 328 3465
Seguici su