Al Mudec di Milano una mostra sull’artista franco-americana, fra le più prestigiose del XX° secolo
Un’arte gioiosa, esplosiva, capace di veicolare messaggi di inclusione a difesa dei più fragili. È quella di Niki De Saint Phalle (1930-2002) grande artista franco-americana che, attraverso le sue opere, ha espresso la femminilità, la sensualità e in genere l’amore per la vita come creazione.
Il Mudec di Milano le dedica in questo periodo un’interessante retrospettiva, curata da Lucia Pesapane, che analizza la figura di Niki De Saint Phalle sotto i suoi tanti profili di donna, pittrice, scultrice, autrice di film e performer.
Circa 110 le opere a disposizione dei visitatori, di cui una decina di grandi dimensioni, ma anche vestiti della Maison Dior che ricordano il suo passato di modella.
Otto le sezioni nelle quali è divisa la mostra che ripercorre, attraverso il mondo colorato, polimorfo, tondeggiante e materno delle sue Nanas (e non solo), una vita personale molto meno gioiosa.
Negli anni Niki De Saint Phalle ha dovuto spesso distruggere per elaborare il dolore e per poi ricostruire, rompendo gli schemi attraverso intense provocazioni, per lasciare alla fine un’impronta duratura nel mondo dell’arte.
Fino al 16 febbraio 2025
mudec.it
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