Fra scenari geopolitici ed economia locale, come guidare una squadra in un contesto in cambiamento?
Nel campo delle scienze sociali, le definizioni di leadership si sono moltiplicate, e non ve ne è una con significato univoco e riconosciuto. Deriva dal verbo inglese “to lead”, ovvero “guidare”, e sembra essere la traduzione anglosassone del latino ducere. Nel mondo classico il termine era collegato ad eventi straordinari e complessi, in particolare alle guerre e ai grandi cambiamenti nei ruoli di potere religioso, politico, sociale.

James MacGregor Burns, storico e politologo americano, nel 1978 nel suo saggio titolato “Leadership” analizza il concetto in ambito politico, il docente statunitense Bernard Bass nel 1985 abbina invece il termine agli ambiti organizzativi. La leadership, dunque, non si associa solo al conflitto o a fasi straordinarie, ma diventa modalità concreta di gestione e di sviluppo economico-sociale. Il leader è capace di guidare individui e gruppi di persone verso il raggiungimento di obiettivi comuni e condivisi, con autorevolezza; l’imposizione di una guida dall’alto o dall’esterno viene invece denominata “headship”, che ha connotazione di autorità più che di partecipazione.
Lo studio delle modalità di guida di un team si estende anche alla psicologia clinica: il celebre psicologo, scrittore e giornalista Goleman nella sua opera “Intelligenza emotiva” evidenzia capacità quali conoscenza di sé, persistenza ed empatia, quali elementi emozionali chiave a supporto del classico quoziente intellettivo.
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ing. Lisa Zanardo
Top Performance Consulting Consulenza d’Impresa
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