È difficile trovare le parole giuste con cui descrivere STRAF hotel&bar, che è tutto al di fuori che un hotel ordinario
Sicuramente straordinaria è stata la visione dei fratelli Daniela e Gerardo Bertazzoni che, nel 2004, ha portato alla nascita del primo hotel di design della città di Milano. Siamo all’inizio degli anni 2000 e nella città meneghina non ci sono ancora i grandi nomi del mondo dell’hôtellerie, quando i fratelli Bertazzoni, forti dell’esperienza alla conduzione del Grand Hotel et de Milan, commissionano a Vincenzo De Cotiis la ristrutturazione di uno storico palazzo di fine ‘800 in via San Raffaele, a due passi dal Duomo.






Il minimalismo e lo spiccato richiamo all’arte povera sono gli elementi che caratterizzano la struttura, un vero e proprio palcoscenico abitato dalle creazioni uniche ed esclusive dell’architetto. Nessun mobile in serie, tutto realizzato su misura in nome dell’artigianalità, a voler dimostrare che l’esperimento architettonico è unico, irripetibile e sempre attuale. Oggi, a vent’anni di distanza, STRAF resta un’icona del panorama milanese, un luogo unico e carico di straordinarie suggestioni.

Ne parlo con Sarah Mancino, figlia di Daniela Bertazzoni e oggi alla guida dell’hotel milanese. “STRAF è un albergo che nasce fuori dagli schemi. E non poteva essere altrimenti, essendo una caratteristica che contraddistingue tutta la nostra famiglia.
Abbiamo appena raggiunto un traguardo importante, i nostri primi vent’anni di attività e, per questo compleanno un po’ speciale, abbiamo pensato di fare un regalo alla città che ha contribuito al nostro successo. È così che è nato STRAF HUB, un progetto un po’ sopra le righe, con il quale vogliamo raggiungere le persone comunicando in un modo nuovo rispetto a quello tradizionale del mondo dell’hôtellerie. E nel farlo, abbiamo deciso di porre al centro la creatività, in tutte le sue forme.”

“STRUF HUB ha trasformato il pian terreno della struttura in uno spazio espositivo con INTIMACY, la mostra fotografica di Tarin, artista che si contraddistingue per scatti dalla forte carica erotica. “Non appena ho visto i suoi lavori, ho percepito qualcosa di famigliare. I suoi lavori offrono una nuova prospettiva, sono un omaggio a una femminilità dirompente, dove il nudo è in grado di trasmettere la forza vitale del soggetto ritratto.”
L’intervista continua su DENTROCASA in edicola e online.
Project Director RITA BAIGUERA
Graphic Designer CRISTINA ZANACCHI
Intervista MIKLA SAGGESE
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