Un hotel storico e sontuoso, affacciato su una delle piazze fronte mare più belle del mondo, rivive l’eleganza del passato dopo un accurato intervento di riqualificazione.
Il Grand Hotel Duchi d’Aosta di Trieste porta un nome ottocentesco ma ha una storia che risale al Trecento.
Nelle sue stanze, negli anni, ha accolto ospiti illustri: l’arciduchessa Maria Maddalena d’Austria, Federico Gonzaga duca di Mantova, l’ammiraglio Orazio Nelson, Giacomo Casanova e Carlo Goldoni.
Fuori si presenta in stile eclettico, decorato da lesene corinzie e fregi floreali. Dentro ha il bagliore avvolgente della stessa città di Trieste che, come uno scrigno di preziosità, mostra le sue eccellenze: il ristorante due stelle Michelin Harry’s Piccolo con gli chef Matteo Metullio e Davide De Pra, e l’Harry’s Pasticceria.
Tutto insieme, il Grand Hotel Duchi d’Aosta costituisce l’affaccio e insieme la quinta, su un proscenio teatrale urbano di grande appeal, mix tra languore e vigore.
“Il progetto di restyling – spiega l’architetto Egidio Panzera, autore dell’operazione concettuale – prende forma dalla volontà di mantenere l’heritage del luogo con l’introduzione di interpretazioni contemporanee.
L’importanza storica degli spazi è sottolineata dalla scelta di colori che rafforzano la natura elitaria dell’hotel, la sua identità: il verde, il rosso e il blu, selezionati per essere lo sfondo e la palette della nuova hall”.
In tale ottica sono stati utilizzati materiali locali e tecniche antiche, come l’uso delle tesate di broccatello veneziano delle tessiture Bevilacqua e Rubelli, la posa dei marmi Rosso Verona e Fior di Pesco Carnico, dei lampadari Barovier & Toso, delle lampade Catellani & Smith, delle tende di raso Dedar e delle poltrone B&B Italia.
Particolare attenzione è stata riservata al progetto di illuminazione della parte ospitalità, curato con estrema ricercatezza dalla lighting designer Bianca Tresoldi che ha previsto, per le 42 camere e gli ambienti comuni, la variazione dell’atmosfera luminosa in funzione di precisi momenti della giornata.
Nel ristorante stellato la linea dei tavoli corrisponde all’altezza dei davanzali, per avere lo sguardo libero di apprezzare il fascino di Piazza Unità d’Italia.
Di sera, i tavoli ballerina con tulle illuminati dalla base, ugualmente idea e opera dell’architetto Panzera, sono visivamente liberi di fluttuare in un’atmosfera intimista e sensuale.
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