Si innalza suggestiva, fra secolari carrubi, ulivi e rigogliosi mandorli, questa particolare masseria in pietra, privilegio di un artista che la abita con passione.
“Quello che mi incanta in Sicilia è il senso di distanza e lo ritrovo fortissimo nel paesaggio sottolineato da questa casa e dalla sua posizione.
Una masseria carica di storia, abitata per secoli da una sola famiglia che era in stretto rapporto con le cose, con la pietra, col lavoro, con la terra e con la gente:
è un’eredità che persiste e sembra che i muri ne siano portatori. Abito qui da oltre dieci anni e vi ho dormito la prima volta che sono venuto sull’isola.
Non ho mai abitato in nessun altro luogo. Ho avuto la fortuna di dimorare in questa casa quando era una stalla e non potevo immaginare che sarebbe divenuta mia;
c’è stata da subito una forte simbiosi e non l’ho mai lasciata, anzi ho fatto di tutto per tenerla.”
Così il proprietario di questa antica masseria ci introduce alle ragioni che lo hanno rapito e condotto a scegliere come sua dimora sicula “Le edicole” una delle tante meraviglie architettonico-rurali della tradizione ragusana di inizio ’800.
Il recupero è stato affidato all’architetto Arturo Montanelli, che ha sapientemente riusato l’autentica pietra calcarea rosa, privilegio esclusivo della Sicilia orientale.
Ha avviato poi un progetto di ristrutturazione attento ed accurato, secondo le caratteristiche delle tradizioni locali, facendo uso di specifici materiali bio-compatibili.
All’esterno della masseria il cortile è lastricato con basole di calcare e una scala a lato consente l’accesso ai piani superiori;
nel cortile si trovano la cisterna per la raccolta dell’acqua piovana e le installazioni di due cani, opera del proprietario, che distolgono lo sguardo sorprendendo il visitatore.
All’interno i vari locali, un tempo destinati a fienili, magazzini, stalle e alloggi per i garzoni, pastori e braccianti: ne sono testimonianza i tipici anelli in pietra che fuoriescono dai muri, dove venivano legati gli animali, nonché le suggestive nicchie in pietra per posare candele e altri oggetti.
L’ambiente era completamente spoglio al momento dell’acquisto e molti oggetti come le sedie, le cassapanche e i divani sono stati raccolti per strada e restaurati.
È un piacere e un “divertimento” del proprietario di casa che non ama circondarsi di accessori che sanno di finto recupero.
Nell’area living, sono presenti antichissimi strumenti del massaro, di cui si serviva per i lavori agricoli, come il bastone e il collare di legno per gli armenti sulla scrivania a muro;
la cosiddetta “tannura”, un fornello a carbone portatile e le “quartare” sul tavolo, recipienti per l’acqua che l’artista ha ornato con tipiche erbe selvatiche sono oggi rari e ricercati;
mentre pale, bidoni, giare e i secchi posizionati con cura e stile riempiono tutti gli angoli tenendoli in vita proprio come avveniva in passato.
Progetto di Ristrutturazione Arch. Arturo Montanelli – Ph. Michele Biancucci
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