Al Museo Novecento di Firenze una mostra celebra la poetica dell’artista toscano
Figure eteree, legate da un filo invisibile in dialogo fra umano e spirituale. Sagome scolpite in una cornice di luce e colore, come corpi sognanti, impalpabili, sfuggenti.
Quella di Lorenzo Bonechi (Figline Valdarno, 1955 – 1994) è una pittura fondata sul disegno, con tratti che privilegiano la forma e valorizzano una composizione definita, ordinata, chiara.


Il Museo Novecento di Firenze gli dedica in questo periodo la mostra dal tema “La città delle donne”, curata da Sergio Risaliti e Eva Francioli in collaborazione con l’Archivio Lorenzo Bonechi, e aperta al pubblico fino al 29 ottobre 2025. L’esposizione, che accoglie circa 25 opere, omaggia il percorso creativo dell’artista toscano, con l’intento di posizionarlo tra i maggiori interpreti del nostro tempo.

Osservare le opere di Bonechi è come assistere ad un atto di rivelazione, concepito a metà strada fra la dimensione del sacro e le solide radici terrene. Le sue donne, creature nobili e amabili, sembrano respirare l’altrove ma tengono i piedi ben ancorati a terra, schierate in una processione lenta e muta.
Negli occhi rimangono scene di quieta armonia, equilibri intatti evocati tramite l’ausilio di colori saturi, pieni, a definire un’atmosfera di delicata accoglienza. Il destino si svela sotto forma di visioni nelle quali la dolcezza dei visi si scontra con la rigidità delle forme.
Fino al 29 ottobre 2025
museonovecento.it
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Stefania Vitale
Caporedattrice
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