INTELLIGENS. NATURALE. ARTIFICIALE. COLLETTIVA
Il Presidente della Biennale di Venezia Pietrangelo Buttafuoco e il Curatore della 19. Mostra Internazionale di Architettura Carlo Ratti, hanno annunciato il titolo e il tema della Biennale Architettura 2025: INTELLIGENS. NATURALE. ARTIFICIALE. COLLETTIVA.
In un paese come il nostro, ricco di sedimentazioni storiche e presenze multietniche, non si può eludere il rapporto tra l’architettura contemporanea e il contesto storico sociale. A fianco di queste evidenze si pone anche il grande tema dell’intelligenza umana messa in risalto dal titolo stesso della Biennale di Architettura di Venezia 2025.

Il titolo condensa in un’unica parola, che raccoglie le lingue solitamente usate per intitolare la Biennale, italiana e inglese, facendo riferimento alla comune origine e radice latina: Intelligens.
Come spiega Carlo Ratti, “Da intelligens deriva il moderno “intelligenza”; questa scelta tuttavia indica anche un’espansione delle associazioni di significato. Tradotta a parte, la sillaba finale, “gens”, significa “gente, persone”: da qui emerge un’immaginaria radice alternativa, che suggerisce un futuro dell’intelligenza più multiplo e inclusivo, che sfugga ai limiti eccessivi dell’odierna focalizzazione sull’I.A.”

Sono quattro i pilastri metodologici della mostra veneziana.
- Transdisciplinarità: i progetti architettonici promuoveranno collaborazioni tra professionisti diversi, con l’obiettivo, ovunque possibile, di far progredire la conoscenza scientifica.
- Laboratorio Vivente: nel 2025, il Padiglione Centrale ai Giardini sarà in fase di ristrutturazione. Sarà pertanto sostituito da una serie di progetti speciali capaci di trasformare porzioni di Venezia e le aree esterne delle sedi di Mostra della Biennale in Living Lab – laboratori viventi, dove far convergere forme di intelligenza molteplici.
- Raccolta di idee: adottare un approccio collaborativo alla progettazione è fondamentale, a maggior ragione in un momento di crisi. Il 7 maggio 2024 il sito web della Biennale ha aperto uno spazio per la raccolta di idee per ampliare l’eterogeneità di voci, visioni e suggerimenti.
- Protocollo di Circolarità: la Mostra si propone di raggiungere obiettivi di circolarità particolarmente ambiziosi. Tramite l’elaborazione di un Manifesto della Circolarità, verranno definite precise linee guida delineando un nuovo standard per future manifestazioni culturali.

Il nuovo curatore aggiunge ancora una precisazione sul ruolo degli architetti: “La Mostra immagina gli architetti come “agenti mutàgeni“, capaci di innescare processi evolutivi e dirigerli in nuove direzioni. Imparando da molteplici discipline scientifiche e avanzando per prova ed errore, questa mostra punta ad accelerare la trasformazione del presente, alla ricerca di futuri migliori”.
di Barbara Vistarini
L’articolo continua su DENTROCASA in edicola e online.
Seguici su