Ritratto di un architetto che progetta e realizza sogni attraverso gli spazi. La ricerca della Bellezza.
Spazi abitativi contemporanei. Una passione, un impegno, oltre che una professione con la P maiuscola. Una storia, quella dell’arch. Mirko Varischi, che si snoda attraverso progetti di assoluto stile che mettono al centro gli input di oggi: le richieste degli interlocutori si trasformano in idee, le idee in disegni.
Il perfezionismo fa dunque parte del suo DNA? “Sicuramente. Attraverso la mia passione-lavoro ho la possibilità e la fortuna non solo di fare ciò che mi piace, ma anche di non essere mai fermo. La mia professione mi porta continuamente ad esplorare, creare e sperimentare. Inoltre – ed è ciò a cui tengo di più – posso conoscere, capire e interpretare le persone a cui questi progetti sono rivolti. Prima di qualsiasi disegno, infatti, è importante potermi dedicare del tempo per entrare in sintonia e in empatia con tutte le aspettative.
La sua è una storia di famiglia, declinata al suo estro. Concorda?“È vero. Sin dalle elementari mio padre, geometra, mi portava con sé nel suo studio così come nei cantieri e nei viaggi. Già allora mi appassionavano i racconti delle persone; poi il gusto del disegno, gli studi universitari, l’esame di Stato, l’avvio immediato di uno studio in proprio e il primo lavoro, attraverso il quale ho veramente scoperto non solo il piacere della progettazione, ma soprattutto la predilezione per l’interior design e l’importanza di capire nel profondo le volontà del cliente”.
Le sue doti interpretative hanno portato ad uno stile che potremmo definire “varischiano”. Vuole enunciarne i tratti distintivi? “Il mio è uno stile contemporaneo, dalle linee pulite. Ma non lo considero mai “minimalista”, perché è il frutto di una ricerca e di uno studio che, condotti anche in collaborazione con artigiani e aziende scelti con cura, da un lato esprime un equilibrio di “essenzialità”, dall’altro nasce sempre da un’attenta analisi e miscela di proporzioni e combinazioni di forme, colori e materiali.”
L’intervista continua su DENTROCASA in edicola e online.
Intervista Anna Zorzanello
Project Director Rita Baiguera
Graphic Designer Cristina Zanacchi
Ph. credits Michela Melotti
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