Un’eleganza giocata sul colore e i suoi abbinamenti che rendono il percorso abitativo intenso e allegro, un abbraccio quotidiano.
A Manhattan nel quartiere di “NoHo” si trova l’appartamento di una giovane donna che ha deciso di affidare l’incarico di ristrutturazione dello spazio all’interior designer Alicia Kinloch.
Ci racconta l’interior designer: “Con la cliente ci siamo intesi fin dall’inizio per quanto riguarda l’organizzazione e le scelte: è stato tutto molto costruttivo e fluido forse anche perché la mia cliente è cresciuta in una famiglia che lavorava regolarmente con i designers; quindi regnava una serena familiarità nel seguire tutto il processo necessario al disegno di uno spazio abitativo”.
L’appartamento si trova in Astor Place all’interno di un edificio costruito dalla Nava Architects di cui David Nava, oltre ad essere il costruttore, è stato anche l’architetto. Avendo acquistato lo spazio quando era ancora in costruzione è stato facile poter richiedere delle modifiche alla pianta originale, facendo apportare cambiamenti al sistema di illuminazione e rimuovendo un muro tanto da poter dilatare lo spazio tra il soggiorno, la zona pranzo e la cucina e inserendo in questo modo anche uno spazio aperto per la zona TV.
Nel progetto Alicia Kinloch ha iniziato a pensare a come rendere accessibile, comodo e fluido lo spazio. Grande attenzione è stata posta sulla ricerca del divano. Parola chiave: flessibilità, comodità, extra-large, ma con uno schienale che desse continuità tra zona giorno e angolo TV.
E’ stato fondamentale trovare un equilibrio in uno spazio così grande e articolato. E così nel corridoio una carta da parati grafica a strisce bianche e nere di Kelly Wearstler per Lee Jofa che si sposa perfettamente con l’atmosfera della zona letto principale; l’originale wallpaper di Calico, abbinata a un letto matrimoniale di Ligne Roset, dà un senso forte di relax e distensione. Non è da meno l’ufficio, dove un immaginario wallpaper di Pierre Frey ci introduce a sorpresa tra sculture mitiche e terre di fantasia interposte da pezzi vintage come la scrivania, la lampada e la sedia in stile Royer. Conclude Alicia Kinloch: “Questo lavoro mi ha permesso di mostrare chi volevo essere”.
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