A Palazzo Reale di Milano una ricca retrospettiva su uno dei fotografi più amati di sempre.
Sofisticati, seducenti, audaci. Sono i soggetti di Helmut Newton (1920-2004), fotografo fra i più amati, ricercati e al contempo discussi del suo tempo.
Il suo è un costante inno alla provocazione, spinta fino a quel limite che confina comunque l’immagine entro i canoni di un’eleganza mai tradita. Il tutto grazie alla “potenza” di fotografie che non potevano, e ancor oggi non possono, passare inosservate.
Palazzo Reale di Milano gli rende omaggio con la mostra “Helmut Newton. Legacy” ideata in occasione del centesimo anniversario della nascita del fotografo e curata da Matthias Harder, direttore della Helmut Newton Foundation, insieme a Denis Curti.
L’esposizione, che è parte di Milano Art Week (11 – 16 aprile 2023), mira a offrire una visione nuova del fotografo ripecorrendone l’intera carriera attraverso 250 opere, ma anche riviste, documenti, video, materiali d’archivio e dichiarazioni dello stesso protagonista.
A disposizione del visitatore, oltre alle immagini per così dire più iconiche, anche un insieme di scatti inediti presentati per la prima volta in Italia.
In più polaroid e contact sheet sono concepiti come strumenti per andare a sviscerare le varie fasi del processo creativo, inserito naturalmente nello specifico contesto dell’epoca.
Helmut Newton, nome anglicizzato di Helmut Neustädter, è nato a Berlino da una famiglia di origini ebree ed, esprimendo da subito il proprio interesse per la fotografia, affianca già a 16 anni la famosa fotografa Yva.
Dopo le tante, e anche gravi, traversie dovute alle persecuzioni razziali, apre a Melbourne un piccolo studio con l’attrice e futura moglie June Brunell.
Il suo stile, completamente fuori dai canoni fin lì delineati, va sviluppandosi a cominciare dalle grandi esperienze parigine. Le prestigiose collaborazioni con Yves Saint Laurent e Karl Lagerfeld, ad esempio, e le varie commissioni per le grandi riviste internazionali, gli consentono di viaggiare in tutto il mondo ed entrare a contatto con le tante sfaccettature dello spirito del tempo.
Il suo inconfondibile contributo apre strade mai percorse nel mondo della fotografia spalancando gli orizzonti di una visione più coraggiosa e disinibita, capace di lasciare il segno nel mondo della moda come della ritrattistica, ma anche dell’advertising.
I limiti sociali e morali vengono completamente stravolti in nome di uno slancio innovativo che sfocia spesso in ricercate espressioni di erotismo e trasgressione.
Al centro della sua interpretazione della figura femminile, gli incombenti cambiamenti di ruolo sottolineati da un messaggio esplicito, non privo di eccessi, a tratti ambiguo, e di conseguenza non esente da critiche.
Così nella serie “Naked and dressed”, nella quale modelli nudi e vestiti posano gli uni accanto agli altri, o in “Big Nudes”, con stampe realizzate pure a grandezza naturale.
Anche lo studio della composizione tocca nuove vette perché nulla è lasciato al caso nella disposizione degli elementi, nell’orientamento dell’immagine e nella creazione di una precisa atmosfera.
A stimolare l’immaginazione dell’osservatore sono pure le inquadrature delle foto, anch’esse distanti dai canoni più tradizionali, fondamentali per allargare ulteriormente il potenziale espressivo dell’autore.
È il contesto a concorrere chiaramente nella variazione dell’effetto: l’obbiettivo di Newton si sposta dalle strade cittadine alle spiagge assolate, fino ai set ricostruiti anche negli interni più impensabili.
Luoghi e situazioni che il fotografo sceglie comunque per affinità cogliendo quel quid di magico e di unico che rende le sue creazioni un riferimento irrinunciabile per “colleghi” e appassionati.
I risultati rimangono sorprendentemente attuali: magnetiche suggestioni che raccontano storie enigmatiche e irriverenti. Perché, come dice lo stesso Newton, “bisogna essere sempre all’altezza della propria cattiva reputazione”…
Fino al 25 giugno 2023
Stefania Vitale
Caporedattrice
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