Alcune buone pratiche per ridurre il consumo dell'acqua anche in edifici già esistenti.
La grave crisi idrica che sta colpendo il nord Italia impone una riflessione sull’utilizzo dell’acqua, risorsa fondamentale per la nostra sopravvivenza.
Riprendo quindi un argomento che avevo già trattato in passato ma che è sempre utile “rinfrescare”, vale a dire il consapevole utilizzo delle risorse idriche, che rientra anche tra gli obiettivi della progettazione di una casa efficiente.
Una delle caratteristiche che distinguono gli edifici a basso impatto ambientale è l’utilizzo parsimonioso dell’acqua.
Nel nostro Paese una persona consuma mediamente 130 litri di acqua al giorno ed anche più, mentre in altre aree del pianeta ci si deve accontentare di un decimo del nostro consumo. Vi ricordo che l’acqua potabile ha un costo molto elevato dal punto di vista energetico dato dalla somma delle risorse necessarie per captazione, depurazione, filtraggio, stoccaggio, trasporto e riscaldamento.
Per risparmiare e sfruttare al meglio l’acqua si possono adottare buone abitudini e scegliere componenti dell’impianto idraulico adeguati.
BUONE PRATICHE DA SEGUIRE
Ottimizzare l’utilizzo dello sciacquone
Lo scarico dello sciacquone è uno dei principali responsabili del consumo d’acqua in casa ed è quindi importante azionare il tasto di riduzione della quantità di scarico. Le cassette di ultima generazione hanno due pulsanti che rilasciano un quantitativo di acqua di 4 o 9 litri, oppure 3 o 6 litri. Per le cassette più vecchie invece sono disponibili appositi kit di modifica per consentire la riduzione dei consumi.
Utilizzare l’acqua piovana
Il recupero dell’acqua piovana, per esempio per irrigare il giardino oppure per gli sciacquoni dei servizi igienici, può coprire una buona parte del fabbisogno idrico di una famiglia. L’impianto comprende una cisterna di accumulo con sistemi di filtrazione ed eliminazione delle “prime piogge”, ricche di contaminanti e scarico troppo pieno, sistema di pompaggio per l’invio all’impianto d’irrigazione e/o agli sciacquoni dei servizi igienici.
Utilizzare miscelatori d’aria
Con l’impiego di miscelatori d’aria nei rubinetti e nelle docce è possibile risparmiare fino al 60% del consumo totale, con un getto di aria ed acqua che produce la stessa sensazione di “pesantezza”. Questa tecnologia è di facile attuazione con l’applicazione di rompi getto o aeratore sul tubo di mandata di uscita dell’acqua.
Prediligere elettrodomestici a basso consumo
Con le classi più efficienti si arriva a consumare fino a un terzo in meno di acqua e di energia elettrica. Avviare lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico.
Meglio la doccia del bagno
Lavandosi sotto la doccia si consuma meno acqua che facendo un bagno nella vasca; il vantaggio si perde, però, al crescere della durata della doccia. Chiudere temporaneamente i rubinetti quando ci si insapona sotto la doccia, o prima di lavare le mani, o mentre ci si lava i denti.
Scegliere rubinetti a basso consumo
Preferire rubinetti dotati di miscelatore che erogano solo acqua fredda nella posizione centrale mentre quella calda viene miscelata solo spostando la maniglia di lato. Nei rubinetti con miscelatore tradizionali, con leva in posizione centrale, si attiva subito lo scaldacqua o la pompa di circolazione del circuito dell’acqua calda. Per concludere: è evidente che vi siano buone opportunità per ridurre il consumo d’acqua anche con semplici interventi di costo estremamente limitato applicabili pure su edifici già esistenti.
Andrea Pietro Capuzzi - Ingegnere
Consulente Casa Clima - info@studiocapuzzi.it - studiocapuzzi.it
Seguici su