Lopud 1483 è oggi un’oasi di privacy e raffinatezza immersa in un paesaggio di agrumi e ulivi spettinati dal vento di bora.
A una decina di chilometri da Dubrovnik, nell’arcipelago delle Elafiti, sorge l’isola di Lopud. Sulla punta estrema di questa terra lambita dalle acque blu dell’Adriatico, composta da macchia verde mediterranea e punteggiata da candidi scogli, si trova una strepitosa residenza ricavata da un monastero francescano risalente al 1483, che giaceva abbandonato dal 1822.
Dopo un accurato e paziente lavoro di restauro durato vent’anni, il complesso monastico è tornato all’antico splendore con una nuova destinazione d’uso. Il nome riassume, con una parola e una cifra, luogo geografico ed epoca: Lopud 1483. Le tredici anguste celle dei monaci sono diventate (riconvertite, è proprio il caso di dirlo) cinque suite dagli spazi generosi, tutte vista mare.
Le operazioni di recupero, condotte dal direttore creativo Francesca Thyssen-Bornemisza in stretta collaborazione con lo studio Arhitektri di Zagabria, hanno preservato le origini storiche dell’edificio trasformandolo, dopo l’intervento, in Lopud 1483, una struttura ricettiva di charme unica nel suo genere, data la posizione esclusiva e spettacolare.
Francesca Thyssen-Bornemisza si innamorò di questo convento a Lopud nel 1992, quando si recò in Croazia per occuparsi, insieme alle autorità locali, del restauro di alcune chiese danneggiate durante la guerra dei Balcani.
Da allora quell’amore ha dato gli splendidi frutti che sono sotto gli occhi di tutti. Gli interni si presentano arredati con il mobilio minimal della designer italiana Paola Lenti e, in aggiunta, pezzi rinascimentali della collezione di proprietà della stessa Francesca Thyssen-Bornemisza.
Semplicità ed eleganza è il binomio che, come un basso continuo, corre sotto traccia dipanando le note di un’armonia d’insieme in tutti gli ambienti, i quali, per buona parte, conservano ancora l’intonaco originale risalente al XVI° secolo.
In contrapposizione, anche cromatica, con la natura architettonica quattrocentesca, le pareti presentano pezzi d’arte contemporanea della Collezione TBA21, così come quadri e sculture lignee d’epoca risaltano sul bianco della pietra d’Istria.
Fuori come dentro, a Lopud in questo maestoso quanto discreto ex convento – a cominciare dal living, passando per il reparto notte, per finire con il giardino terrazzato – si respira ancora l’aria mistica che un tempo fu spazio di meditazione e silenzio.
Ph. Lopud 1483 – Testo Germana Cabrelle
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