Ogni tappeto ci racconta involontariamente la sua storia, ma pochi possono vantarne una così affascinante e carica di mistero.
Il tappeto di Pazyryk è oggi conservato al museo dell’Hermitage a San Pietroburgo. Per ulteriori approfondimenti http://www.hermitagemuseum.org
Le origini del tappeto si perdono nel tempo? Fu realizzato semplicemente per difendere la propria abitazione dal freddo oppure abilmente annodato per abbellire luoghi di culto e di rappresentanza? Molti ne attribuirono l’origine agli egiziani, ai cinesi oppure ai persiani basandosi su fonti letterarie e testi antichi che descrivono la decorazione dei manufatti, senza fare cenno alla tecnica di lavorazione. Ritroviamo chiari riferimenti al tappeto anche negli scritti di Omero, ma fu solamente nel 1949 che tutte le congetture fatte crollarono: venne infatti ritrovato dall’archeologo russo Rudenko, durante una spedizione nella vallata di Pzyryk, in Siberia, il tappeto annodato più antico, successivamente attribuito con la prova del carbonio attivo al V° secolo a.C. Il tappeto, poi chiamato di Pazyryk, fu rinvenuto in un sepolcro, in buono stato di conservazione poiché completamente congelato: l’acqua filtrata attraverso un’accidentale apertura si era infatti trasformata in un consistente strato di ghiaccio conservando per 2.500 anni gli oggetti contenuti all’interno, come il corredo per equitazione ed il piccolo carro. Di rara bellezza, misura cm 200×183 circa e certamente realizzato da abili mani presenta un’elevata tecnica esecutiva a conferma che il tappeto fin dagli albori (25 secoli fa) aveva raggiunto vertici artistici elevati. Completamente in lana, è finemente annodato, con densità di nodi pari a 3.600 per decimetro quadrato e presenta una decorazione articolata, con piccoli riquadri all’interno dei quali troviamo un differente motivo decorativo. Imponenti le numerose bordure: la principale presenta decorazione figurativa, con guerrieri e cavalieri sciiti al fianco del proprio cavallo, simbolo di onore e dedizione. Va ricordato che le sepolture di Pazyryk erano destinate all’aristocrazia sciita. Dopo l’imbalsamatura, il signore veniva vestito sontuosamente e tumulato con un prezioso oggetto d’arte, in compagnia del suoi cavalli prediletti, del suo carro e della moglie preferita che, vogliate crederlo o meno, veniva insignita di tale onore ed uccisa per l’occasione. Per i lettori l’invito è naturalmente quello di osservare con maggior attenzione e curiosità il proprio tappeto; per le signore quello di controllare il…
crescente affetto del proprio consorte!
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arch. Jim Lo Coco
Consulente Tecnico del Tribunale di Brescia nel settore tessile è docente di storia e tecnica del tappeto orientale presso la SCUOLA REGIONALE PER IL RESTAURO Enaip. È titolare della storica azienda di famiglia.
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